Dopo tre anni di assenza, i fenicotteri rosa sono tornati a nidificare nelle saline di Priolo, nel cuore di una delle aree umide più preziose della Sicilia orientale. Un segnale importante non solo per l’ecosistema locale, ma anche per il futuro del territorio, segnato a lungo dall’ingombrante presenza del polo petrolchimico di Augusta-Priolo.
Un piccolo gruppo di esemplari di Phoenicopterus roseus ha scelto di nuovo la Riserva naturale orientata “Saline di Priolo”, gestita dalla Lipu, per riprodursi. Questo sito, inserito nella rete europea Natura 2000, ospita habitat prioritari e specie protette, ed è stato teatro nel 2015 della prima nidificazione accertata del fenicottero in Sicilia. La nuova colonizzazione avviene dopo l’abbandono causato nel 2021 da episodi di disturbo acustico, legati a spettacoli pirotecnici e manifestazioni nei pressi dell’area.
L’assessora regionale al Territorio e all’Ambiente, Giusi Savarino, ha commentato il ritorno della specie come una “vittoria della natura”, sottolineando il valore simbolico di un luogo che, pur segnato da un passato di pesanti impatti ambientali, mostra oggi segnali concreti di rinascita ecologica.
Le saline di Priolo, a lungo sinonimo di degrado industriale, si stanno trasformando in un polo di attrazione per il turismo naturalistico. Migliaia di visitatori ogni anno raggiungono l’area per ammirare il volo dei fenicotteri e la ricchezza faunistica della riserva. Un cambiamento che racconta una possibile alternativa per lo sviluppo economico e sociale del territorio.
Ma non mancano le criticità. L’abbandono della colonia nel 2021 ha mostrato quanto la fruizione non regolamentata possa compromettere l’equilibrio dell’area protetta. Per questo, la Regione richiama alla necessità di definire un modello di convivenza tra attività economiche e tutela ambientale. “Non si tratta di ostacolare il commercio o lo svago – ha precisato Savarino – ma di costruire regole condivise che tutelino un patrimonio naturale così raro”.
Il ritorno del fenicottero rosa rappresenta oggi molto più di una semplice notizia faunistica. È il segno tangibile di una trasformazione possibile, se sostenuta da scelte coraggiose e lungimiranti. Priolo, da scenario industriale a riserva di biodiversità, può diventare un simbolo di rigenerazione per tutta la Sicilia.