Da Palermo alla prima serata in Rai: l’ascesa silenziosa di Miriam Dalmazio

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Nella nuova fiction della prima serata di Rai 1 Costanza, a guidare il racconto è un volto che gli spettatori più affezionati della televisione pubblica conoscono bene: Miriam Dalmazio. Attrice palermitana classe 1987, Miriam incarna il tipo di talento che si costruisce con il tempo, senza clamore, ma con una costanza – è il caso di dirlo – che le ha permesso di affermarsi come una delle interpreti più solide e versatili del panorama italiano.

La sua carriera è iniziata nei primi anni Duemila, quando, ancora giovanissima, ha calcato le scene locali siciliane tra piccoli ruoli e primi provini. Ma è con Agrodolce, la soap ambientata in Sicilia e prodotta da Rai 3, che fa il suo primo ingresso nel sistema della fiction nazionale. In quegli anni alternava il mestiere dell’attrice con lavori quotidiani come animatrice nei villaggi turistici e maschera nei teatri della sua città. Esperienze lontane dal glamour, ma che raccontano di una determinazione radicata, un’attitudine al sacrificio che oggi si riflette nella naturalezza con cui Miriam affronta ruoli complessi, empatici e autentici.

Una carriera tra tv, cinema e grandi nomi del cinema italiano

Il primo vero salto di popolarità arriva nel 2011, quando Dalmazio entra nel cast di Che Dio ci aiuti, interpretando la giovane dottoressa Margherita Morbidelli. Un personaggio che evolve nel corso delle stagioni e che le permette di conquistare il pubblico con delicatezza e sobrietà, senza mai eccedere in manierismi.

Al cinema, invece, il grande pubblico la scopre con la commedia Sole a catinelle al fianco di Checco Zalone, dove interpreta Donatella, la compagna del protagonista. Il film, campione d’incassi, la fa conoscere a un’audience più ampia, e segna l’inizio di una serie di apparizioni cinematografiche importanti: da Che strano chiamarsi Federico di Ettore Scola a Una donna per amica di Giovanni Veronesi, passando per Maraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani e Il mio corpo vi seppellirà di Giovanni La Parola.

Parallelamente, Miriam non abbandona la fiction. Compare in episodi di serie iconiche come Il commissario Montalbano, I Medici, Leonardo, Rocco Schiavone, e ottiene un ruolo ricorrente ne Il Cacciatore, la serie crime ambientata nel mondo della lotta alla mafia. Qui, tra il 2018 e il 2021, veste i panni di Giada Stranzi, mostrando una grinta e una maturità artistica che confermano la sua crescita.

Nel 2022 torna protagonista in Studio Battaglia, accanto a Lunetta Savino e Barbora Bobulova, consolidando il suo ruolo di attrice capace di sostenere il peso narrativo di storie articolate, spesso a forte impronta femminile.

Miriam Dalmazio oggi: tra “Costanza” e una vita lontana dai riflettori

Ora, nel 2025, è Costanza a segnare una nuova tappa decisiva nella sua carriera. La serie, diretta da Fabrizio Costa e tratta dai romanzi di Alessia Gazzola, la vede protagonista assoluta nei panni di una giovane donna alle prese con misteri da svelare e una nuova vita da costruire. Un personaggio sfaccettato, ricco di ironia e profondità, che sembra cucito addosso a Miriam, ormai pronta a raccogliere i frutti di anni di lavoro costante.

Fuori dal set, Miriam Dalmazio è nota per la sua estrema riservatezza. Vive a Roma, ma ha un legame profondo con la Sicilia e con Bali, dove si reca spesso per ritrovare il compagno Paolo, imprenditore e gestore di un resort sull’isola indonesiana. Insieme hanno un figlio, Ian, nato nel 2016, ma della gravidanza si seppe solo a posteriori: una scelta dettata dal desiderio di proteggere la propria vita privata e mantenere una netta distinzione tra carriera e sfera personale.

Raramente presente nelle cronache rosa o nei circuiti mediatici dell’intrattenimento, Miriam preferisce lasciar parlare i suoi personaggi, il suo sguardo intenso, la sobrietà con cui entra nelle case del pubblico. Un’artista che ha scelto di costruire il proprio percorso lontano dai clamori, ma sempre al centro delle storie.

Con Costanza, la sua voce si fa ancora più chiara: quella di un’attrice capace di rappresentare la complessità femminile con autenticità, sensibilità e forza.

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