Marcella Bella e la “Caduta di Stile” su Olly: il Web Insorge, ma è Davvero Polemica?

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Il Festival di Sanremo 2025  si è concluso, ma le polemiche, come da tradizione, continuano a tenere banco. Una frase pronunciata da Marcella Bella, durante la puntata di “Domenica In” dedicata al Festival, ha scatenato un acceso dibattito sui social network, con molti utenti che hanno accusato la cantante siciliana di “caduta di stile”. Al centro della polemica, un commento rivolto a Olly, il vincitore del Festival, definito dalla Bella “il ragazzino”. Un’espressione che, a molti, è sembrata irrispettosa e sminuente nei confronti del giovane artista. Ma è stata davvero una “caduta di stile” o una semplice espressione colloquiale, priva di cattiveria?

“Domenica In” e il Bilancio di Sanremo: Marcella Bella si Racconta

Marcella Bella, 72 anni, è stata tra i protagonisti del Festival di Sanremo 2025, dove ha presentato il brano “Pelle di diamante”, classificandosi all’ultimo posto. Ospite di Mara Venier a “Domenica In”, la cantante ha tracciato un bilancio della sua partecipazione alla kermesse musicale. Ha ammesso di essere consapevole che, dopo 18 anni di assenza dal Festival, avrebbe dovuto “riconquistare” il pubblico, soprattutto quello più giovane. Ha sottolineato, però, il successo della sua canzone, che ha già raggiunto un milione di streaming. Marcella Bella ha anche commentato le critiche ricevute, in particolare l’accusa di essere “raccomandata”, definendola “meschina” dopo 56 anni di carriera. Ha ribadito di aver sempre cantato “belle canzoni” e di essere tornata a casa “felicissima” dopo l’esperienza sanremese.

“Il Ragazzino”: la Frase Incriminata e la Reazione del Web

Durante l’intervista a “Domenica In”, Marcella Bella, parlando del vincitore del Festival, si è riferita a Olly come “il ragazzino”. Una frase pronunciata, probabilmente, senza particolare malizia, ma che ha scatenato la reazione negativa di molti utenti del web, in particolare dei fan di Olly. “Chiamarlo ‘ragazzino’ invece che con il suo nome. Anche no. Marcella Bella cara, che brutta caduta di stile”, ha scritto un utente. “Veramente bistrattato da tutti, adesso addirittura è stato definito ‘il ragazzino'”, ha commentato un altro. La frase è stata interpretata da molti come un segno di scarsa considerazione nei confronti del giovane artista, una mancanza di rispetto per il suo talento e per la sua vittoria.

Difesa d’Ufficio: “Solo un Appellativo Affettuoso, Nessuna Cattiveria”

Non tutti, però, hanno condannato le parole di Marcella Bella. Molti fan della cantante siciliana hanno preso le sue difese, sottolineando come l’espressione “ragazzino” non fosse necessariamente offensiva, ma potesse essere interpretata come un appellativo affettuoso, legato alla giovane età di Olly (22 anni). “L’ha chiamato ragazzino perché probabilmente non ricordava il nome e comunque è un ragazzino, ha 22 anni! Sciacquatevi la bocca prima di parlare di un gigante come Marcella che ha fatto il primo Festival quando voi ed io non eravamo neanche nei pensieri dei nostri genitori!”, ha scritto un sostenitore della Bella. Prima del suo intervento a Domenica In, aveva postato sui social uno scatto con il vincitore di Sanremo 2025. La stessa Marcella Bella, del resto, aveva pronosticato la vittoria di Olly, definendo la sua canzone “bella” e paragonabile, per stile, a quelle scritte da Gianni Bella, fratello di Marcella e autore di molti dei suoi successi.

L’Ultimo Posto e la “Fortuna”: Marcella Bella Accetta il Verdetto

Marcella Bella, all’indomani della finale del Festival, aveva commentato con ironia il suo ultimo posto in classifica, dichiarando a RTL 102.5: “Mi sono appena svegliata e ho saputo di questa cosa. L’ultimo posto porta una fortuna pazzesca! In tutta la mia lunga carriera non sono mai arrivata ultima da nessuna parte, ma ci vuole una prima volta”. Una reazione sportiva e autoironica, che dimostra la capacità della cantante di accettare il verdetto del pubblico e di guardare avanti con positività. La polemica sulla frase rivolta a Olly, quindi, appare per molti versi eccessiva e strumentale, frutto di un’interpretazione troppo rigida e di una scarsa attenzione al contesto.

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