Beatrice Campisi Lancia “Tripoli”: il Nuovo Singolo Ispirato ai Migranti

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“Tripoli”, il nuovo singolo di Beatrice Campisi, è un’anticipazione del progetto disco-libro “L’ultima lucciola”, ispirato ai racconti dei migranti e a Pasolini.

“Tripoli” è il titolo del nuovo singolo di Beatrice Campisi, cantautrice e autrice siciliana trapiantata a Pavia. Il brano, disponibile da oggi e accompagnato da un video visual di Lù Magarò, anticipa un progetto più ampio, letterario e discografico, intitolato “L’ultima lucciola”, un disco-libro che unisce musica, parole e immagini per raccontare storie di migrazione, speranza e resilienza.

“Tripoli”: Una Canzone Ispirata ai Racconti dei Migranti

Il singolo “Tripoli” nasce dall’esperienza diretta di Beatrice Campisi come insegnante di italiano per stranieri al CPIA di Milano. Attraverso le assonanze tra i racconti dei giovani migranti conosciuti, l’artista racconta, mettendosi nei loro panni, l’ingiustizia di rimanere intrappolati in Libia a quindici anni, dopo un lungo e difficile viaggio dall’Africa centrale. La canzone evoca i sapori e i colori che cambiano durante la traversata verso il Nord, il sogno, spesso infranto, di partire in mare per sentirsi liberi. Un tema di grande attualità, affrontato con sensibilità e partecipazione.

A livello musicale, “Tripoli” si basa su un loop di basso e batteria, su cui si innestano la chitarra elettrica e l’organo, creando un’atmosfera intensa e suggestiva. Il brano, scritto da Beatrice Campisi, è stato registrato ai Downtown Studios di Pavia, con il mixaggio di Alosi (noto per la sua collaborazione con Il Pan del Diavolo) e il mastering presso il Duna Studio. Insieme a Beatrice Campisi (voce e cori), hanno collaborato al brano: Riccardo Maccabruni (tastiere), Elisabetta Campisi (basso), Andrea Pisati (batteria e percussioni), Alosi (chitarra acustica) e Rosario Lo Monaco (chitarre elettriche). Il video visual, realizzato da Lù Magarò, vuole evidenziare il senso di impotenza di chi si trova a vivere in un vortice di speranze e angosce.

“L’ultima Lucciola”: Un Progetto Multimediale Ispirato a Pasolini

Il singolo “Tripoli” anticipa il progetto “L’ultima lucciola”, un disco-libro che raccoglie testi in versi, illustrazioni di Elisabetta Campisi e un album musicale che spazia tra brani in italiano e in dialetto siciliano, con sonorità che mescolano folk-rock, pop e radici mediterranee. La suggestione per il titolo dell’album nasce dalla lettura dell’articolo “L’articolo delle lucciole” di Pier Paolo Pasolini, pubblicato sul Corriere della Sera nel 1975, a pochi mesi dal suo assassinio.

Il progetto “L’ultima lucciola” è supportato da un crowdfunding, attivo online (link fornito nel testo originale, ma qui omesso per rispettare le regole). Un’occasione per sostenere l’arte e la cultura indipendente, e per contribuire alla realizzazione di un’opera che unisce musica, parole e immagini per raccontare storie di grande attualità e di profonda umanità. Edizioni Underground? è la casa editrice.

Beatrice Campisi, classe 1990, è una cantautrice e autrice siciliana, trapiantata a Pavia. La sua formazione artistica comprende lo studio di canto, teatro e pianoforte presso il conservatorio Vincenzo Bellini di Catania, masterclass (come il campus formativo presso il CET di Mogol) e collaborazioni con artisti come Claudio Lolli, Jono Manson, Alosi e Francesca Incudine. Laureata in Filologia Classica presso l’Università di Pavia, Beatrice Campisi è anche insegnante di lettere e canto moderno. Ha all’attivo due album di brani originali (“Il gusto dell’ingiusto”, 2017; “Ombre”, 2022) e ha partecipato a numerosi progetti e manifestazioni musicali.

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